Nel festival del 1952 a Venezia la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile andò a Ingrid Bergman per la sua struggente interpretazione in Europa ’51 dell’allora marito Roberto Rossellini, ma possiamo affermare in via ufficiosa in quanto materialmente e quindi non ufficialmente non le fu assegnata a causa del doppiaggio.
La Bergman a quell’epoca pur avendo incominciato a parlare l’italiano non aveva la padronanza e dimestichezza necessaria per affrontare quel delicato ruolo quindi fu doppiata dalla specialista Lydia Simoneschi.
La decisione fu presa dalla giuria presieduta dal giornalista e scrittore Mario Gromo che era anche un massimo esponente della critica cinematografica, non ho trovato notizie in merito quindi non si sa se faceva parte del regolamento, sta di fatto che andò così.
C’è da dire che la giuria era composta tutta da membri italiani cosa che succedeva spesso in quegli anni e quindi si può ipotizzare un certo patriottismo idiomatico, al di la di questo personalmente trovo che la scelta abbia avuto il suo perché in quanto sono un fautore dei film in lingua originale come ovviamente vengono mostrati nei festival.
Quarant’anni dopo nel 1992 nel centenario della Biennale, l’allora direttore artistico della mostra Gillo Pontecorvo con i suoi collaboratori decisero di conferire postumo il premio invitando il figlio della Bergman, Roberto Rossellini Jr. per assegnarli la coppa.
Non c’è bisogno di confermare le doti dell’attrice svedese e quindi anche se in ritardo…giustamente è stata presa questa decisione per una una prova d’attrice straordinaria che sorregge tutto il film con il suo ruolo pieno di amore.
Ingrid, Che Stella!!!