Festival di Cannes 1974, la giuria presieduta da René Clair aveva ufficiosamente deliberato che il premio per la migliore interpretazione femminile stava andando in direzione di Stefania Sandrelli per la sua ottima prova in Delitto d’Amore di Luigi Comencini ma all’ultimo fu stoppata da Monica Vitti sua illustre collega italiana che faceva parte della giuria.
L’aneddoto fu descritto proprio dal regista lombardo nella sua autobiografia, il motivo era molto semplice…la Sandrelli fu doppiata da Carla Todero in quanto per l’ambientazione milanese si decise di dare l’accento meneghino all’attrice.
Questa usanza era frequente in passato ma per il mio modesto parere trovo la cosa ne giusta ne veritiera e quindi apprezzo l’imposizione di Monica Vitti per questa decisione. La voce è un valore imprescindibile per questo mestiere e non può essere sostituita.Da sottolineare l’autorevolezza della Vitti che immagino abbia pienamente convinto il resto della giuria su questo aspetto.
Tanto rispetto per migliaia di attori che lavorano nel doppiaggio, ma per me il cinema è solo in lingua originale con la vera voce degli attori e attrici!!!
Comunque Stefania Sandrelli a quanto si vede dalla foto (scattata molti anni dopo) che le ritrae insieme e sorridenti non se le legata al dito…
Autoritaria Monica e docile Stefania, brave!!!